Perchè giorni felici photos?

Da quando ho dichiarato al mondo la mia attività, tante persone mi hanno chiesto: “ma perchè giorni felici e non “nomeecognomephotography’” come fan tutti? Cerco di spiegarne i motivi.

Il mio obiettivo non è vendere solo le mie fotografie e far girare il mio nome. Il mio obiettivo è indurre le persone a desiderare di averli i giorni felici. Non credo che esistano le famiglie del mulino bianco, tanto quanto non credo che Banderas sia un mugnaio e parli con le galline. Credo invece a tutti i sacrifici che si fanno per portare avanti la propria famiglia e credo anche che la modernità ci porti via un sacco di tempo e spesso tutti noi dimentichiamo di soffermarci sulle cose veramente importanti. Non so voi, ma spesso io mi sono resa conto di avere passato dei momenti irripetibili ed eccezionali solo dopo averli vissuti.

La domanda che sorge spontanea allora potrebbe essere questa:

Ma se non fotografiamo i momenti felici significa che non li abbiamo vissuti?

No, per fortuna abbiamo la memoria. Anche se spesso ci inganna, facendoci ricordare il passato o notevolmente migliore di quello che è stato o notevolmente peggiore.
Le fotografie, però, fermano i ricordi per come vogliamo che siano e ci ricordano chi siamo stati. Per me sono importantissime.

L’altra domanda che potreste sollevare è questa.

Ma abbiamo bisogno di pagare un fotografo professionista per fermare i nostri ricordi?

No, almeno non sempre. Ma un occhio esterno ed esperto, oltre a fornirvi la propria visione, potrebbe garantirvi di essere dentro il ricordo, e non fuori perché stavate scattando la fotografia, restituendone il vero valore.
In questo senso posso portare proprio il mio esempio: io non ho foto con miei figli. Ne ho sempre scattato, ma non mi sono mai inclusa, sono stata una spettatrice. Se guardaste tutto il mio archivio personale delle foto di famiglia, i miei bambini potrebbero sembrarvi orfani di madre. Invece sicuramente si evince l’onnipresenza di un papà affettuosissimo.
Sono molto dispiaciuta di non avere foto con i miei bambini.

Potreste scattare triliardi di foto anche con il vostro cellulare, ma poi quando le riguarderete? Quando le stamparete? Se ne scattano così tante, che quelle importanti si perdono tra la foto di un piatto di spaghetti con le vongole e la foto dei piedi al mare.

Inoltre il mio nomeecognomephotography, a me non dice niente.

Io preferisco portiate a casa il cofanetto con impresso il marchio “giorni felici” piuttosto che il mio nomeecognomephotography che se non dice niente a me, figuriamoci a voi. Non mi importa della pubblicità e della riconoscibilità, tanto se le foto vi piacciono tornerete da me qualsiasi nome io abbia sulla porta del mio studio.
Anche perché per come sto impostando il mio lavoro io non venderò solo un servizio, io vi coccolerò proprio per cercare di farvi passare una giornata o più giornate spensierate.

C’è ancora un motivo per cui ho scelto questo nome. Non molto tempo fa ho conosciuto un fotografo che ha affermato che le cose belle non interessano a nessuno, che le fotografie che hanno un valore sono quelle crude, quelle un poco scioccanti che ti pongono davanti problematiche condivise di un certo tipo. La felicità non interessa a nessuno, ha detto. É inutile dire che non sono d’accordo e spero di poterlo dimostrare. A me la felicità interessa, mi interessano le persone comuni, mi interessa molto come le persone comuni affrontano la quotidianità. Non c’è bisogno di andare a cercare robe eccezionali altrove, quando tutta la gente intorno a me può farmi vedere quello che io cerco. Sarà per questo che io adoro Doisneau.

La mia idea di felicità va a braccetto con la nostalgia. Questo è quello che vorrei comunicare con le mie foto: un mix di felicità e nostalgia.

E i giorni in cui la felicità non ci sarà, ci sarà la nostalgia nei miei scatti a tenervi compagnia.

giornifelici.photos

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