Il documentario di nascita

La nascita di un bambino è uno dei momenti più importanti nella vita delle famiglie.

Tutti sono abituati a chiamare un fotografo professionista per celebrare gli avvenimenti più importanti come: il matrimonio, il battesimo, la comunione o per le feste di compleanno e anniversari vari; ma documentare il giorno della nascita è un’idea che a poche persone viene in mente, perché il parto, tutt’ora nella nostra società evoluta, in fondo, è un tabù. 

All’estero è consuetudine documentare il parto sia in casa che in ospedale. In Italia è ancora molto difficile che il fotografo possa farsi strada e introdursi nelle strutture. Ma, dal momento, che con molta determinazione e forza di volontà, dopo tanti giri burocratici, ho avuto la fortuna di riuscire a creare una collaborazione con l’Ospedale Civico di Palermo, e sono riuscita a raccontare tante storie di nascita, posso solo ribadire quanto abbia senso avere tra tutte le figure che roteano intorno alla partoriente anche un fotografo, la sua presenza infatti costituisce un grande vantaggio per tutti:  

  • per la gestante, in quanto potrà rivivere l’avvenimento lucidamente a posteriori;
  • per il compagno, che potrà occuparsi della famiglia, dato che ci sarà qualcun altro che penserà ad immortalare il ricordo;
  • per gli operatori sanitari, per dimostrare le buone pratiche che vengono seguite in ospedale;
  • per le future mamme e per la struttura sanitaria stessa, perché ai corsi pre parto si potrà informare molto meglio, avendo a disposizione del materiale fotografico e video;
  • per gli altri parenti, che avranno un ricordo vivido pur non essendoci stati.

DAL PUNTO DI VISTA FOTOGRAFICO

E’ un momento di assoluta sincerità verso l’obiettivo della macchina fotografica: non ci sono spazi per pose, forzature, artifici di qualsiasi tipo. Il trucco sul viso della mamma, prima, è la smorfia di dolore per le contrazioni che si fanno sempre più forti, poi, è la gioia per il primo contatto con il proprio bambino.

Ed è un momento unico, non replicabile, irripetibile. C’è la tensione emotiva, gli spasmi dell’attesa, la concitazione del primo pianto, la frenesia dei primi minuti di vita.

Ed è un momento che, per quanto importante ed unico, rischia di sbiadire tra le pieghe della memoria, lasciando al fotografo la missione, quasi vitale, di riuscire a fissarlo nelle immagini con la migliore accuratezza possibile, nonostante la stanchezza per le ore di attesa ed il fermento che accompagna gli ultimi minuti del parto.

Ma questo ho capito: la birth photography non è semplice fotografia. E’ arte, dedizione: anzitutto e soprattutto. E’ realizzare un documento indistruttibile sulle emozioni più intense di una famiglia, catturandole con stile e sensibilità soggettive, ma partecipando emotivamente ad un momento magico.

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